23 agosto 2017

La Critica della Ragion Veduta 2 - Marvel/Netflix The Defenders

Alla Difesa della Mediocrità
Già dal titolo si può intuire la mia opinione sull’ultimo lavoro di casa Netflix sui personaggi Marvel, il mega crossover intitolato “The Defenders”. Eviterò di confrontare i vari personaggi e la serie in se con le diversificate incarnazione fumettistiche e mi incentrerò esclusivamente sul prodotto cinematografico (evitando classici lamenti sulla mancanza di personaggi/attori dei film, per ovvi motivi): in questa prima parte parlerò delle serie che hanno portato a questo "I Difensori” e darò una mia opinione generale più esaustiva sulla serie in se, non ci saranno spoiler per “The Defenders” ma saranno presenti spoiler per le altre serie Marvel/Netflix ovvero “Daredevil” (1 e 2), “Jessica Jones”, “Luke Cage” e “Iron Fist”.

Riassunto delle Puntate Precedenti
Daredevil
La storia di un avvocato cieco con il superpotere di non essere cieco e l'unico, tra i Difensori, ad avere un'identità segreta (e solo perché così prende la pensione d'invalidità). In gioventù è stato addestrato addestrato da un maestro cieco ed è innamorato di una sexy assassina che muore mentre combattono una setta segreta di ninja (The Hand) il cui scopo è scavare un buco sotto New York. Tale setta, avendo il potere di riportare in vita i morti, decide di sfruttarlo sulla ragazza del nostro baldo supereroe, nota in certi ambienti con il nome d'arte da pornostar nigeriana “Black Sky”, per averla al loro servizio. Quelle che vi ho elencato sono le parti peggiori della serie, ma guardatevi lo stesso entrambe le stagioni che meritano comunque.

Jessica Jones
Investigatrice privata dotata di superpoteri quali la superforza, il superfegato ed il superculo (entrambi nel senso anatomico del termine); poteri dei quali non ci scorderemo mai grazie ad oculate inquadrature dei registi. Ai fini dei Difensori non è necessario guardare Jessica Jones, ma voi guardatelo lo stesso che per una volta c’è un cattivo fatto bene.

Luke Cage
Rapper di buon cuore dotato di superpoteri quasi la superforza, la pelle indistruttibile e modi di dire estremamente datati. La sua caratterizzazione si restringe al fatto che è nero, anzi diciamo afroamericano se no dicono che sono razzista. Nonostante la sua trama non servi a nulla per i Difensori se vi è piaciuta la sua apparizione in “Jessica Jones” guardatelo pure. Vi avviso che è pieno di cliché. E che dovresti fermarvi alla prima metà.

Iron Fist
Nonostante sia più bianco del latte è la pecora nera delle serie Netflix. Danny Rand si è addestrato tutta la vita per combattere “The Hand” ed ha acquisito il potere dell’ “Iron Fist” che gli da il superpotere della superforza (si, sono un po’ ridondanti) quando gli si illumina la mano. Tipo pupazzetto che avevamo da bambini senza contare che i suoi poteri vanno e vengono in base alla glicemia dello scrittore e che guadagna o perde poteri a caso. Tendenza che viene conservata in questo “The Defenders”. A parte il fatto che combatta la Mano assieme ad una sexy samurai e che sia un miliardario non vi serve sapere altro di Iron Fist. Che potreste guardare solo per le parti in cui non c’è Danny Rand (strano a dirsi ma sono le migliori della serie).

The Defenders
Nonostante ci aspettassimo il confronto finale con la Mano in questa serie devo ammettere che non credevo che la serie potesse mantenersi su un così alto livello di calma piatta con le parti più interessanti che sono quelle rappresentate dai momenti in cui la trama non avanza.
Saggiamente per questo crossover Netflix ha prodotto solo 8 episodi evitando l’eccessiva pesantezza di cui sono state accusate alcune delle precedenti serie che ne avevano ben 13, considerando inoltre che gli unici personaggi nuovi da presentare sono alcuni dei membri della Mano è stata un’ottima scelta. Purtroppo anche in questo caso si nota un’eccessiva lentezza della trama principale e gli stessi Difensori difficilmente riescono ad offrire qualcosa di unico al team, anche a causa della ridondanza dei loro poteri.
C’è da dire che i nodi lasciati aperti dalle precedenti serie vengono al pettine tanto che the defenders può tranquillamente essere considerata come una serie a metà tra tutte le altre serie e la loro successiva stagione (per quelle che verranno prodotte), viene conservata inoltre la contemporaneità tra gli avvenimenti della serie e quella del mondo reale tipica del MCU (quindi The Defenders è ambientato nel 2017 e ci sono riferimenti che rendono evidente questo passaggio del tempo).
Le scene di combattimento non sono un granché e la fotografia è incredibilmente scura, temo per mascherare le capacità degli attori e la presenza di Stuntman. Le uniche carine si hanno verso la fine della serie, una delle quali viene a mio parere rovinata da una infelice scelta di soundtrack (il classico pezzo rap/hip-hop che ormai viene infilato ovunque).
I personaggi vengono comunque gestiti bene, anzi è forse una delle parti migliori della serie, anche se c’è da dire che la gestione dei cattivi lascia un po’ a desiderare (e, come ormai è avvenuto più volte in queste serie, il cattivone cambia nel corso delle puntate e io considero questo un difetto soprattutto in questo caso) nello specifico l’accoppiata Luke Cage / Iron Fist funziona abbastanza bene e piuttosto che due stagioni separate mi aspetto (e spero) che richiamino i fumetti con una serie su entrambi (“Heros for Hire”? “Power Man and Iron Fist”? vedremo).
Nel complesso, nonostante i lati positivi dei protagonisti e delle loro interazioni, la serie pecca pesantemente sull’azione e sui cattivi (specialmente sulla loro gestione) e la trama principale risulta abbastanza debole e manca soprattutto di sentire la potenza di un’organizzazione come La mano, o perlomeno come ci era stata presentata finora, che invece di centinaia di ninja super-addestrati si riduce a pochi personaggi dall’efficacia variabile.
Inoltre uno dei momenti fondamentali della serie, che avvia quasi tutta la trama della seconda parte di serie, avviene off-screen.  E io questo non lo sopporto.
Nel complesso mi sento di consigliarne la visione solo ai fan di queste serie specialmente perché essendo solo 8 episodi richiede un minor impegno rispetto ad una classica serie Netflix/Marvel.

Se avete già visto la serie o non temete SPOILER per la stessa (ci saranno PESANTI SPOILER COMPRESA LA FINE) proseguite pure la lettura altrimenti ci vedremo alla prossima “Critica della Ragion Veduta”.








Cominciamo quindi col parlare dell’inizio della serie e di come si ricollega alle singole serie sui 4 eroi, oltre che del loro sviluppo nel corso di questi otto episodi.

DD alias Darkwing Duck
Daredevil
Dopo gli avvenimenti della seconda stagione il nostro impavido Matt Murdock ha deciso di appendere il costume al chiodo (o di infilarlo in un baule) e di dedicarsi totalmente alla sua carriera di avvocato pro-bono delle cause perse. E siccome Murdock è il Gesù Cristo secondo Netflix lo troviamo che non solo ha fatto vincere un risarcimento multimilionario ad un ragazzo rimasto paralizzato ma gli fa anche un discorso ispirato basato sulla sua esperienza personale. Ok che è un eroe ma così è troppo come presentazione. Nel corso dei difensori è più combattuto se essere o no Daredevil che Peter Parker in un fumetto di Spiderman. Alla fine decide di essere Daredevil fino in fondo. E muore. Poi fanno una scena quasi post-credits in cui si scopre che è vivo. Daredevil in Justice League confirmed.

Unica foto di Jessica Jones da sobria
Jessica Jones
Il personaggio con il minor cambiamento e sviluppo tra tutti i Difensori. In sostanza è tornata ad essere l’investigatrice sbronza e senza voglia di lavorare dell’inizio della sua serie buttando nel cesso 13 episodi di sviluppo del personaggio. Se non avesse ricevuto una provvidenziale telefonata i Difensori se la sarebbero dovuta cavare senza la quota rosa (inserita a forza dopo le proteste delle associazioni di categoria). Nel corso della serie non vuole far parte di un gruppo, poi decide di far parte di un gruppo, infine si prende una sbronza. Dopo aver affrontato la Mano tornerà ad essere un’investigatrice sbronza senza voglia di lavorare. Come buttare 8 episodi di sviluppo del personaggio nel cesso.



I am Luke "Sweet Christmas" Cage, Motha****er
Luke Cage
Avete presente la fine straziante di Luke Cage in cui lui finisce in galera e Mariah e Shades se la spassano allegramente alle sue spalle? Inserite un cameo del buon Foggy Nelson (miglior personaggio del Netflix Series Universe) e buttiamo il Re dell’off-screen fuori di galera. Perché lo chiamo così? Beh... vediamo...
Sconta la sua pena ed esce di galera off-screen. Fa scappare i suoi cattivi off-screen. Cattura il membro della mano che sfrutta i ragazzi di Harlem off-screen. Inventa un piano per combattere tutti assieme off-screen.
Per me lo pagano a scena. O a battuta.



L'uomo dai superpoteri intermittenti
Iron Fist
Danny Rand e Coleen esplorano il mondo in cerca di gente della Mano da pestare, ma falliscono. A causa di una misteriosa quanto sexy assassina che ammazza tutti. Mettiamola da parte questa assassina, ci tornerà utile quando faremo amicizia con un avvocato diversamente vedente. Ah e ha gli incubi post-trauma stile Tony Stark. Che spariscono dopo un paio di episodi. Entrambi miliardari. Entrambi orfani. Entrambi con un coso luminoso. Manca solo che si scopra che Madame Gao sia un’attrice… In ogni caso tutta la sua serie risulta inutile dato che il cattivo finale, il buon Bakuto, viene fatto tornare in vita (e si scopre essere uno dei 5 capoccia della mano) solo per essere ucciso di nuovo. C’è comunque da fare i complimenti a Danny Rand. In una sola serie di otto episodi riesce ad essere Protagonista, McGuffin, Damigella da Salvare, Deus Ex Machina e generico palo-in-culo//bambino-lamentoso. Se passava dalla parte della Mano mi faceva fare bingo, lo stronzo.


I nostri quattro eroi si trovano però in inferiorità numerica dato che dovranno affrontare ben 6, e dico 6, cattivi.  

Alexandra 
Per quanto io adori Sigourney Weaver non riesco a farmi piacere questo personaggio. Dovrebbe essere il classico cattivo umanizzato a causa di gravi tragedie personali (alla Wilson Fisk). Peccato che Alexandra manchi del carisma di Fisk e della sua brutalità: l’unica cosa che fa è parlare, parlare e parlare. Non si capisce come abbia fatto ad essere leader assoluta della Mano dato che non sembra avere nessuna capacità particolare. E per quanto non mi piaccia questo personaggio… Elektra è ancora peggio. Ma ci arriviamo più tardi. 

Madame Gao
Ignorate totalmente la scena finale di Iron Fist in cui la si vede entrare in contatto con altri personaggi della serie. Fatto? Bene!
Ignorate totalmente il fatto che abbia spinto Iron Fist a sconfiggere Bakuto per lei. Fatto? Bene!
Ignorate totalmente la sua caratterizzazione, che la vuole come mente strategica dietro ad altri personaggi od al loro fianco. Fatto? Bene!
Rendetela una amica/servetta/mezza traditrice (salvo poi rinunciare ai suoi propositi) di Alexandra/Elektra. Fatto? Bene!
Ed anche oggi abbiamo imparato come si rovina un personaggio intrigante, misterioso e carismatico. Speriamo per il suo futuro dato che sembra essere l’unico membro della Mano sopravvissuto. 

Bakuto 
Avete presente il discorso fatto prima per Madame Gao? Copiate ed incollate per Bakuto. Invece che sfruttare il rapporto tra Coleen e Danny per sfruttare il potere dell’Iron Fist in questa serie decide di fissarsi solo sulla sua ex-allieva. E solo per dare a Coleen un cattivo da uccidere. Dopotutto ci sono 5 membri della mano e solo 4 Difensori no? In ogni caso date a questa ragazza un qualche McGuffin Radioattivo (magari glielo presta Danny che di sicuro ne ha uno di scorta con quel pugno luminoso) e fatela diventare il Quinto Difensore. 

Murakami 
Talmente generico che ho dovuto cercare su Wikipedia come si chiama. Dovrebbe essere il membro della mano dietro a Nobu e a mezzi avvenimenti di Daredevil: appare, fa il figo dicendo di spaccare il mondo e ammazzare lupi a mani nude (il tutto rigorosamente nella lingua di Tokyo) e viene pestato senza fatica praticamente da tutto il cast. 

Sowande
Dopo aver ignorato l’arcano mistero che in tempi ancestrali spinse un africano ad andare sull’Himalaya e a diventare l’insieme di tutti gli stereotipi sui cattivi afro-americani/africani (o sono dei papponi o sono dei signori della guerra col basco) capirete che Sowande è l’unico membro della Mano che varrebbe qualcosa se non venisse catturato off-screen da Luke Cage, non rivelasse l’intero piano della Mano e la cosa più importante dello stesso, ovvero che hanno bisogno di Iron Fist vivo ai Difensori sarebbe anche un buon cattivo. Fa anzi un bel discorso, molto intimidatorio. Avrebbe avuto ottime possibilità se scritto bene. Peccato che cerchi di fuggire prendendo Danny Rand come ostaggio e minacciando di ucciderlo subito dopo aver rivelato che a loro serve vivo (così confuso da colpirsi da solo). Stick non lo ha ucciso, lo ha abbattuto per evitargli sofferenze future.

Prima di arrivare alla cosa che più mi ha fatto storcere il naso nella serie andiamo a vedere il piano della Mano per come si è sviluppato nel corso di queste stagioni. 

Life and Times of The Hand

Il vero Leader della Mano
Questa è la storia di un tempo lontanissimo. Il tempo dei miti e delle leggende. Gli antichi dei erano crudeli e meschini e cinque giovani di talento si ritrovarono dalle svariate parti del mondo, dalla cina, dal giappone, dall’africa e presumibilmente dall’europa nella mistica città di K’un Lun che appare una volta ogni venti e rotti anni in mezzo all’Himalaya. Mentre gli anziani della città volevano sfruttare i poteri dell’energia spirituale, il Ch’i, per guarire i nostri cinque giovani di talento decisero di sfruttarne i poteri per ricercare la vita eterna. Decisero quindi di estrarre una misteriosa sostanza dalle ossa di un drago, creature ritenute immortali ma che per qualche motivo muoiono lo stesso, buttarla dentro gente a caso e trasfusionarne il sangue per ottenere l’immortalità. Cioé non proprio. Cioé tu muori lo stesso e devi avere il culo di farti resuscitare. Poi se sei sfigato diventi un pazzo megalomane. Poi invecchi a caso. O meglio se sei un uomo rimani giovane e se sei una donna invecchi lo stesso. Perché ai Draghi ci piace il cazzo.
Ed ora, come nelle migliori storie fantasy, passano svariati millenni.
New York. Tempi Moderni. I nostri casi vecchi di talento governano dall’ombra svariate organizzazioni criminali. Ma la famosa sostanza, a quanto pare, scarseggia. Inoltre non si sa bene come ma esiste a caso un certo Black Sky che come ci insegnano gli scienziati non si sa come si crea non si sa come si distrugge e non si sa neppure come si trasforma. Stranamente i fossili di Drago scarseggiano ma i nostri ne scoprono alcuni nel sottosuolo di New York. Apparentemente l’ultimo deposito di fossili di drago. Due dei leader della Mano, fingendo di essere una triade cinese e una yakuza giapponese, si alleano con un giovane imprenditore edile di belle speranze e bell’aspetto, tale Uilsono Fisco, per acquisire una certa proprietà, distruggerla e poi farci un cantiere con un gigantesco buco per raggiungere il fossile sotterrato. Anche se in realtà siccome sono tutti vecchi di migliaia di anni lo fanno solo perché ci piacciono i cantieri. Soprattutto a Sowande.
Scoprono però che il fossile di drago è sigillato con il potere dell’Iron Fist, il prescelto addestrato dagli anziani di K’un Lun per combattere la Mano e per difendere la città. Ed è qui che gli anziani commettono il più grosso errore della storia. Dare questo potere a Danny Rand. Che decide di fregarsene di K’un Lun e tornare a New York e mentre cerca di combattere la mano a New York lascia indifesa K’un Lun che viene quindi distrutta dalla Mano. Cioé non è che lo vediamo. Ci viene detto che viene distrutta dalla Mano. E che hanno profanato i resti del drago di K’un Lun (ma allora come hanno fatto a finire la famosa sostanza? Se l’è fumata tutta Sowande?). Una cosa dovevi fare Danny. Neanche quello.
Dopo che Sowande si è fumato tutta la sostanza i nostri decidono di cercare di prendere quella a New York e forse con delle bombe causano degli pseudo terremoti (visto che i complottari hanno ragione? Hanno solo sbagliato chi causa i terremoti) in ogni caso ci viene detto che i nostri cinque vecchi di talento hanno due unici scopi in questo mondo. La vita eterna (che ottengono grazie alla famosa sostanza) e tornare a K’un Lun. Perché gli manca. Anche se l’hanno distrutta loro. Cioè non è che l’hanno distrutta. Ce l’hanno detto. Magari Danny ha avuto le visioni e si è sbagliato. O forse s’è fumato anche lui un po’ di sostanza di Sowande. Comunque è tutta colpa di Danny. E’ sempre colpa di Danny.
Ora però in teoria, e sottolineo in teoria, è rimasta viva solo Madame Gao dei 5 (pardon, 6) capoccia della Mano. Ma è senza magica polvere di ossa di drago per tornare in vita. Forse. Perché ora che ricompare secondo me si scopre che in realtà c’è altro dietro. Un’organizzazione ancora più segreta. Di ninja ancora più letali e malvagi. Anch’essa con il nome anatomico. Il temuto clan del Piede.
Il che mi porta a pensare che forse dovrei chiamare il blog “La Sella Turcica”. Di sicuro è un nome con più carisma.
E secondo voi qual è la cosa con minor senso non solo nel piano della Mano ma dell’intera serie dei Difensori? Proprio lei. La sexy assassina dai non meglio specificati poteri.

Elektra//Black Sky
Io non ci volevo finire in questa serie...
E’ dalla prima stagione di Daredevil che rompono con questo Black Sky. L’arma definitiva della Mano. La cosa più potente di ogni reame che in confronto le gemme dell’infinito le usi per giocare a biglie sulla sabbia. Forse ha un po’ di superforza. E sa usare le armi. Perché è lei l’arma. Quando lo script lo richiede può sconfiggere tutti i Difensori con il colpo leggendario della botta in testa che ti fa svenire nel giro di venti secondi. Che in confronto Kenshiro è il Mahatma Ghandi. Quando invece non lo richiede fa fatica a fare le carezze a Daredevil. E posso anche concepire il rapporto con Alexandra ed il fatto che la uccida. E che i membri della Mano le concedano la leadership solo per ottenere la magica sostanza che resuscita (che poi non si usavano delle specie di trasfusioni con persone random? E resuscitare non ti cambiava la personalità? Ah, scemo io che cerco i buchi di trama). E posso persino concepire che lei voglia morire assieme a Matt Murdock (unica scena decente del personaggio in due serie in cui appare). Ma ogni volta che appare in scena è il regno del caso. No, non ho sbagliato a scrivere caos. Proprio caso. Succedono cose a caso per motivi a caso da personaggi a caso. Ecco il vero superpotere del Black Sky: rendere tutti gli altri sulla scena deficienti.

E dato che hanno deciso di terminare la serie con un trailer della prossima serie netflix/Marvel vediamo che cosa riserva il futuro non solo al nostro caro vecchio amico Francesco Castiglione (che è apparentemente il suo vero nome e non sto scherzando) ma anche ai nostri “Difensori”. 

The Punisher, stagione 1
Il trailer, apparso come “scena dopo i titoli” dell’ultimo episodio de “I Difensori” ha degli elementi che ricordano in parte la miniserie (a fumetti) dedicata al personaggio “Born” che riporta la nascita della personalità del “Punitore” alle ingiustizie presenti all’interno dell’esercito americano durante l’esperienza della guerra del Vietnam da parte di Frank Castle. E’ uno dei pochi fumetti che esplora questa parte della storia del personaggio e sono curioso di vedere se e quanto verrà esplorato il suo passato nel corso della serie dedicata a lui. Sono anche molto interessato a vedere se e come adatteranno uno o più dei villain di The Punisher: data la sua tendenza ad uccidere i suoi avversari ci sono veramente tanti personaggi da poter sfruttare. Se faranno una serie incredibilmente adulta nei temi (la violenza può essere anche secondaria se al servizio di una buona trama) potrà venire un buon lavoro altrimenti, nonostante l’ottima performance dell’attore, non credo che verrebbe un buon prodotto.
E’ la serie giusta e con il giusto personaggio per ritrovare il tiro dopo il bruttino Iron Fist ed i mediocri Luke Cage e questo Defenders: speriamo che riescano a cogliere l’occasione anche se non credo ci saranno molti collegamenti o riferimenti alle altre serie. 

Daredevil, stagione 3
Matt Murdock nelle mani delle suore. Uno dei peggiori incubi dei bambini cattolici trasformato in realtà. Riuscirà Daredevil a sfuggire alla terribile Suor Teresa e alla preghiera delle 5? E quanti episodi ci metterà? Ma, soprattutto, avremo finalmente Bullseye? Mi accontenterei anche delle possibili voci che vogliono un ritorno del buon Vincent D’Onofrio nei panni di Kingpin (e con il vuoto creatosi con l’assenza della Mano ci starebbe anche) ma vedremo. Ma la cosa più importante è che non mi devono toccare Foggy Nelson o Karen Page. Non mi catafottete i due personaggi migliori della serie. 

Jessica Jones, stagione 2
La seconda stagione è già stata annunciata ma onestamente non so quanto possano andare avanti a raccontare storie con la detective sbronza senza farla un attimo evolvere. Forse gli avvenimenti di questo Defenders (ovvero la “morte” di Daredevil) potrebbero riscuotere un attimo il personaggio ma… dipende tutto da che direzione decidono di prendere. Onestamente mi aspetto di tutto e non mi aspetto nulla. 

Power Man and Iron Fist, stagione Boh
Come già detto prima desidero ardentemente che uniscano i due in un unica serie. Innanzitutto visto che sono le due serie con minor apprezzamento tra quelle prodotte da Netflix per la Marvel ed in secondo luogo perché i due attori ed i due personaggi stanno molto bene assieme in scena. Potrebbe essere complesso riuscire a trovare una storia che riesca ad unirli ma, anche grazie a quanto successo alla Detective Misty Knight, magari qualcosa potrebbe venire fuori. Onestamente mi basta che torni Ward Meechum. Anche se un alleanza Madame Gao-Mariah mi ispira. Doppio cattivo al femminile. Triplo, se contiamo anche la bipolare sorella di Ward. Se lo rendono un puttanaio pseudo-fumettistico magari sarà una serie del cazzo, ma almeno sarebbe divertente.



Mi dispiace con il ritardo con cui arriva questa recensione ma purtroppo è il lavoro. Mi dispiace anche per il mancato appuntamento con Skyrim ma recupereremo settimana prossima. Più avanti questa settimana arriverà sicuramente la recensione dell'episodio di Yu-Gi-Oh! VRAINS (probabilmente venerdì sera)

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