15 novembre 2014

HELLBLAZER ≠ SUPERNATURAL



Constantine, la nuova serie targata NBC


Questo post si dividerà in due parti: la prima riguardante la serie in generale e la seconda sarà una vera e propria recensione dell'ultimo episodio andato in onda (nel momento in cui scrivo questo post) ovvero la quarta puntata della, almeno per ora, prima stagione, dal titolo: "A feast of friends". 

Come per tutte le opere televisive tratte da una fonte cartacea, in questo caso il fumetto "Hellblazer", è necessario analizzare la stessa in quest'ottica evidenziando anche le differenze tra i due media. 

Questa prima parte NON conterrà SPOILER mentre la seconda, ovviamente si (comunque scriverò di nuovo quando inizieranno).

1) Il titolo

Constantine VS Hellblazer

Se Hellblazer è indubbiamente un titolo più evocativo il cambio di titolo è, secondo me, giustificato ed atteso sia perché inserire il termine "Hell" (inferno) nel titolo di una serie tv può essere destabilizzante per il grande pubblico (a cui la serie mira, se non erro infatti la serie non è vietata ai minori) ed inoltre così hanno dato alla serie lo stesso titolo del fumetto che attualmente sta producendo la DC aiutando i fan della serie che volessero interessarsi anche al fumetto (nota: mi rifiuto categoricamente di scrivere DC Comics... Doh!). L'unico difetto, se vogliamo proprio trovarne uno, è la pronuncia del nome di Constantine che invece di essere quella inglese (constan-tyne) è quella americana (constan-teen) ma è una cosa su cui sono disposto a sorvolare (e a farmi linciare dai puristi visto che anch'io, parlando, la sbaglio spesso).


2) Il protagonista

John Constantine

Matt Ryan
Nella serie John Constantine è interpretato da Matt Ryan (che potete vedere nella foto a sinistra). Sembra leggermente diverso dal Constantine fumettistico come primo impatto ma, in realtà, bisogna ammettere che ha fatto un ottimo lavoro: l'attore è perfettamente calato nel personaggio, oltretutto con un buon accento inglese e una buona padronanza dello "slang" britannico (mi limito nelle lodi in quanto, non essendo madrelingua, posso solo dare un giudizio limitato). Anche il reparto dei costumi ha fatto un ottimo lavoro ricavando una mise che anche se leggermente diversa da quella del fumetto ne ricalca comunque lo spirito donandoci veramente la sensazione di vedere John Constantine in carne e ossa.
Come precedentemente accennato anche la sua recitazione è ottima, sia come prova attoriale che come padronanza del personaggio (un merito direi va anche agli sceneggiatori che finora gli hanno scritto dei buoni dialoghi).
In sostanza sia visivamente che caratterialmente il personaggio è rispettato, se non per un punto che però è più "colpa" delle regolamentazioni americane che non della serie stessa: al personaggio infatti non è concesso di fumare (al contrario del fumetto dove questa è una componente fondamentale del personaggio). 

A sinistra Matt Ryan nei panni di John Constantine, a destra una tavola tratta da "Hellblazer"

3) L'ambientazione

U.S.A! U.S.A! U.S.A!

Come si evince dal sottotitolo la serie è ambientata negli Stati Uniti d'America invece della cara e vecchia Britannia, una cosa che ci si poteva aspettare e che infatti è giunta tuttavia anche nel fumetto il personaggio spesso viaggiava ed andava in America (anzi, nel primissimo arco di Hellblazer la storia si svolge prevalentemente a New York). Devo ammettere che preferirei vedere l'ambientazione originaria tuttavia sono disposto a passarci sopra, ben sapendo che questo comunque causerebbe grossi problemi alla troupe per avere solo un limitato vantaggio.

E' inoltre assente la critica alla politica, invece uno dei temi fondanti del fumetto e molto presente (specialmente all'inizio) anche se posso comprendere perché i produttori se ne siano voluti staccare su questo punto.

Un ultimo appunto è la presenza dell'angelo "Manny" che fa da "angelo custode" al nostro protagonista. Questo tema è totalmente assente dal fumetto e per il momento, che appare solo un paio di volte a puntata per ciarlare con il nostro John mi va anche bene ma spero che non si arrivi ad un Constantine succube degli angioletti.




Nonostante queste piccole differenze consiglio comunque lo show a tutti, appassionati del fumetto o meno, in quanto almeno per ora mi sembra un prodotto di buona qualità anche se soffre della "Sindrome della prima stagione".





Qui comincia la parte SPOILER per cui se non avete ancora visto almeno i primi 4 episodi della serie vi sconsiglio di continuare.





Prima di partire con la recensione due appunti sulla serie fino ad ora, il primo riguarda il personaggio di Papa Midnite, che appare nel terzo episodio (qui sotto una foto)

Michael James Shaw interpreta Papa Midnite


Quando l'ho visto il mio pensiero purtroppo non è andato allo stregone Voodoo che tutti odiamo ma a questo:


Snoop Dogg interpreta Papa Midnite

Fortunatamente però ben presto il buon Michael James ha dimostrato che, nonostante il look da pappone, anche lui è stato posseduto dallo spirito del fumetto e ci ha regalato una buona interpretazione, resta da vedere come i produttori vorranno giocarsi questo personaggio che spero diventi molto importante nella storia invece di restare un semplice occhiolino ai fan della carta patinata. 



Il secondo appunto che voglio fare è un richiamo al titolo di questo post. Hellblazer e John Constantine sono diversi da Supernatural che, pur essendo una serie di gran successo ormai alla sua decima stagione, comunque non è Hellblazer ma un prodotto diverso e mi dispiace che per il momento se ne stia ricalcando la struttura da Road Show, con Constantine che si sposta stesso di città in città (anche se ha una sorta di "base") spero sia solo, appunto, un episodio della "Sindrome da Prima Stagione", ovvero di quella tendenza di produrre una prima stagione di episodi esclusivamente autoconclusivi con un suo piccolo finale (anche alcuni temi come ad esempio la prossima comparsa di Nergal, già è stato scritturato, richiamano un po' il "demone dagli occhi gialli" e la sua saga). Spero vivamente che si distacchino molto da questo per far trovare alla serie la sua strada. Il materiale sorgente è estremamente ampio e, anche senza copiare, vi sono comunque molte storie che possono essere raccontate e sviluppare.




Recensione Episodio 1x04: Feast of Friends

Questo episodio riprende la storia di Gary Lester e del demone Memnoth dai primi due fumetti di "Hellblazer" pubblicati nell'ormai lontano 1988. In questo episodio, come ci si poteva aspettare, sono presenti alcune differenze dal fumetto ma, nel complesso, direi che non mi posso lamentare. Le interpretazioni sono state al livello del resto della serie ed è stato un ampio spazio al personaggio di Lester che è stato ben trasportato ed interpretato anche se anche su di lui vi sono alcune differenze.

La storia è la stessa del fumetto: Gary Lester, dopo i fatti di Newcastle (anche qui, come nel fumetto, finora solo annunciati e non mostrati) è scappato il più lontano possibile e si è dato alle droghe (in particolare all'eroina) per cercare di fuggire dai "demoni" del senso di colpa che lo inseguivano. Giunge quindi in Sudan dove trova un misterioso ragazzo con delle incisioni simili a tatuaggi e la lingua mozzata che comprende essere posseduto, svolge quindi un esorcismo ed intrappola il demone in una bottiglia. Purtroppo il demone viene successivamente liberato e quindi Gary si ritrova a cercare l'aiuto del mago più esperto che conosce: il nostro John Constantine. 

Come nella classica tradizione delle serie tv americane, da CSI al già citato Supernatural, abbiamo prima la liberazione del demone e solo successivamente il racconto di tutta la vicenda da parte di Gary (in modo simile a quello che avviene nel fumetto). Mi piace tuttavia come abbiano sfruttato il personaggio di Zed (altra vecchia conoscenza per i "fumettari") in quanto è lei che, grazie ai suoi poteri, disegna il ragazzo posseduto e i tatuaggi (al contrario del fumetto, in cui il personaggio era totalmente assente ed era Gary stesso ad improvvisarsi disegnatore). 

Anche qui, come nel fumetto, il nostro John ha un primo scontro con il demone risultandone sconfitto e dovendo fuggire anche se le dinamiche dello scontro sono diverse (la cosa è poco importante, lo ammetto, ma mi sarebbe piaciuto vedere anche qui un prete agitare il suo crocifisso cercando inutilmente di far fuggire il demone). 

Una differenza importante è che, mentre nel fumetto John va in Africa a visitare direttamente lo stregone che ha intrappolato il demone nel primo giovane qui il personaggio dello sciamano viene diviso in due: si ha uno sciamano che ha eseguito il sortilegio in Africa e un'altro sciamano (l'analogo del fumetto) in America che John visita per avere informazioni. 

Il viaggio in Africa nella serie è quindi solamente "virtuale" grazie all'utilizzo di un narcotico che permette a Constantine e allo sciamano di avere una visione condivisa. Questo era presente anche nel fumetto e va assolutamente premiato il fatto che grazie agli effetti speciali si sia riuscito a riportare in questo media la visione esattamente come si può ammirare nel fumetto con lo sciamano che estrae l'occhio di John e lo infila nella sua orbita. Anche gli effetti del demone sono eseguiti magistralmente con questo sciame di insetti che si insinua all'interno delle persone, pur mantenendo il tutto poco macabro (dopotutto la serie è rivolta anche ad un pubblico giovane). 

Anche qui, come nel precedente episodio, John sfrutta la propria "carta psichica" (il mio riferimento è voluto, non so il loro...) anche se l'aveva persa nel precedente episodio (non so se l'abbiano recuperata off-screen oppure se John possa semplicemente incantarne un'altra... boh).

Un appunto riguarda le scene delle vittime: queste scene erano presenti anche nel fumetto ed in effetti, rileggendo quei due volumi, pare proprio che il fumetto abbia avuto una progressione quasi televisiva, con veri e propri cambi di scena e introduzioni ai poteri del demone, questo a dimostrare secondo me la bravura sia degli autori del fumetto che degli autori della serie a trasportarne i contenuti sul piccolo schermo. 

In questo episodio, poco sorprendentemente, è assente la figura di Papa Midnite che invece nel fumetto rivestiva un ruolo fondamentale. La cosa però non mi stupisce né mi fa indignare, dopotutto l'abbiamo visto nell'episodio della scorsa settimana, tuttavia avrei preferito dare a questa storia un respiro più ampio sviluppandola in due episodi con un John Constantine e un Papa Midnite che devono appianare le proprie divergenze per sconfiggere un nemico più grande e potente di entrambi, un po' come è avvenuto per il recente Legends con Sean Bean che aveva si diverse "trame verticali" ma ciascuna era sviluppata nel corso di due episodi consentendo quindi di narrare ogni storia adeguatamente ed esaustivamente dando spazio a tutti i personaggi. Nel caso di questa storia era inoltre possibile creare un "colpo di scena" finale nel primo episodio dove, dopo il primo scontro fallito con il demone, Constantine si rende conto di aver bisogno di aiuto e decide quindi di rivolgersi allo stregone Voodoo. 

Si decide invece di sviluppare maggiormente la figura di Gary Lester, che invece di essere praticamente un patetico pezzo di carne che chiede continuamente a Constantine di dargli la sua dose quotidiana per finire imprigionato in una vera e propria gabbia ritrova la sua dignità e coraggio, decidendo di affrontare il demone, ma invece si ritrova in balia di un paio di spacciatori (come viene magistralmente detto dal protagonista "tra il dire e il fare c'è di mezzo la tentazione") ma viene soccorso rapidamente dal suo angelo in impermeabile prima di darsi ad una nuova avventura: devono recuperare un sacro pugnale necessario per il rituale di imprigionamento del demone (elemento del tutto assente nel fumetto, i tatuaggi venivano proprio eseguiti con la strumentazione adeguata).

Vi è quindi una scena nel museo dove il duo dinamico (posso fare riferimenti ad altri personaggi DC vero?) si introduce per recuperare il pugnale ma non prima di essere interrotti da Manny che chiede a John se è veramente disposto a fare ciò che vuole fare per imprigionare il demone (dialogo che nel fumetto aveva con Midnite, ma mi piace molto come l'hanno resa con l'angelo Manny che fa da "coscienza" a John che però è risoluto nel suo scopo in quanto è ben conscio dei suoi limiti. Lui purtroppo non può salvare tutti).

Arriviamo quindi alla risoluzione della situazione: i due rintracciano il demone e mettono in atto il piano. Come sapevamo fin dall'inizio il piano è sfruttare Gary Lester come ospite del demone, imprigionandolo al suo interno e facendo consumare sia lui che il demone dalla fame che li divorerà. 

Qui si ha il cambiamento più importante da fumetto a serie: se nel fumetto infatti Lester viene ingannato e John e Midnite imprigionano il demone al suo interno senza che lui si aspetti o sappia nulla (se non a circa metà del rito) nella serie è Lester stesso che decide di sacrificarsi per il bene di tutti. Capisco la necessità di questo cambiamento, rendere John meno come un bastardo (specie visto che la serie è appena iniziata) e dare comunque l'ultima chance di redenzione a Gary ma, onestamente, preferivo la versione del fumetto che ci mostra fin da subito come, per il "bene comune" John Constantine sia disposto a sacrificare anche il suo amico (che non ha alcuna chance di redenzione, anzi il suo unico pensiero in tutto il fumetto è quello di ricevere la successiva dose di morfina). Fortunatamente la nostra Zed viene in soccorso, ricordando al pubblico che, nonostante Gary Lester si sia sacrificato (anche se anche qui c'è un piccolo inganno da parte di Constantine), John rimane comunque un bastardo (ed è così che lo amiamo e vogliamo). 

La puntata si conclude con un Gary Lester urlante che ci mostra tutto il dolore e la sofferenza che lo pervade ed un John Constantine che lo supporta tenendogli la mano ed essendo li per lui con un Manny che, pur senza dir nulla, ci fa capire perfettamente sia che John ha sbagliato sia comunque la pena che prova sia per lui che per Lester (o almeno questa è la lettura che mi piace dare a questo finale). 


Una buona puntata nel complesso, che soffre secondo me della scelta del cambio del finale rispetto al fumetto pur volendo mostrarci un Constantine molto umano e sofferente. Come detto precedentemente avrei preferito veder la storia sviluppata in due episodi, anche inserendo il "Papa nero", tuttavia si salva grazie alla fedeltà generale della storia (si vede comunque che i produttori rispettano il materiale sorgente) che rimane comunque ottima. Fantastica inoltre la scena onirica della visione ed il personaggio dello sciamano che spero di rivedere in qualche episodio successivo. 

Nessun commento:

Posta un commento