7 agosto 2017

Skyrim Roleplay Edition - Capitolo III


Nel quale il nostro eroe giunge finalmente al palazzo dello Jarl di Whiterun, Dragonsreach, e si reca poi alla sala dei Compagni, Jorrvaskr.

 


Capitolo III - Dragonsreach & Jorrvaskr

Oltrepassato il cancello il mio sguardo venne subito attirato dalla bottega di un fabbro alla mia destra dove una donna e un uomo stavano discutendo. L'uomo, che indossava un'armatura imperiale pur essendo un Nord, stava chiedendo alla donna, evidentemente il fabbro di quella bottega, di creare delle armi e delle armature per i soldati dell'impero.
La donna, nonostante alcune reticenze e dopo aver provato a convincere l'uomo a chiedere aiuto anche ad un altro fabbro, un certo Eorlund Gray-Mane, accettò l'incarico nonostante non si ritenesse in grado di ultimare il lavoro in breve tempo.

Avendo bisogno di soldi ed avendo lavorato qualche anno prima come apprendista in una bottega a Cyrodil (quell'inverno era stato molto rigido ed io e Daenas ci eravamo rifiugiati in città) proposi al fabbro (o si dice fabbra?), Adrianne Avenicci, di lavorare con lei per aiutarla in quell'impresa.
All'inizio si dimostrò reticente nei confronti di uno straniero ma una volta dimostratole le mie abilità forgiando un pugnale di ferro e conciando un elmo di pelliccia accettò i miei servigi. 

-Non potrò pagarti molto, ma in compenso potrai usare la forgia anche per le tue creazioni personali e se avrai bisogno ti insegnerò qualche nuova tecnica- mi disse la donna imperiale.

Le dissi che avevo qualche piccolo impegno con lo Jarl prima e ne approfittai per chiederle anche qualche informazione su Whiterun, ad esempio dove avrei potuto alloggiare visto che ero nuovo della città.

-Non potrò ospitarti a casa mia, non ho lo spazio e mio marito Ulfberth non accetterebbe però puoi trovare alloggio al Drunken Huntsman qui dietro o alla Bannered Mare nella piazza del mercato-

Le chiesi inoltre informazioni sul tipo che le aveva chiesto la commissione e chi fosse quell'altro tizio che aveva citato... Eorlund Gray-Mane.  

-Ha l'onore di essere il miglior fabbro di Whiterun. Lavora alla Skyforge, sopra Jorrvaskr, la sala dei Compagni-

Avrei potuto conoscerlo più tardi allora, se fossi passato a Jorrvaskr. Al momento entrare nei Compagni era la soluzione più economica per me: non mi sarei potuto permettere di alloggiare in una taverna per lunghi periodi. 


Adrianne mi rivelò inoltre come Whiterun fosse praticamente divisa in due a causa della guerra civile ed alle posizioni contrastanti delle due più antiche famiglie della città, i Battle-Born (che supportavano l'Impero) e i Gray-Mane (che supportavano gli Stormcloaks): la situazione non era ancora degenerata in una faida ma i rapporti tra le due famiglie erano incredibilmente freddi.

A livello architettonico inoltre Whiterun era una cittadina diversa dalle altre: era divisa in tre diversi livelli (o distretti) sulla collina che la ospitava separati tra loro da delle rampe di scale.
La forgia di Adrianne, Warmaiden, si trovava alla destra del cancello principale della città nel Distretto della Pianura (l'area residenziale per i popolani e le attività commerciali). Il distretto succesivo, salendo sul fianco della collina, era il Distretto del Vento dove si trovavano le case dei nobili e dei cittadini benestanti oltre al famoso albero Gildergreen, il tempio di Kynareth ed un altare dedicato al dio Talos. In questo distretto, ma separata dal resto della cittadina, si trovava anche Jorrvaskr, la sala dei Compagni. Il Distretto della Nuvola infine, sulla cima della collina, era interamente occupato dalla residenza dello Jarl: il possente castello di Dragonsreach.
Mappa di Whiterun


Ringraziai Adrianne per le utili indicazioni e cominciai ad avviarmi verso la piazza del mercato ed i suoi numerosi negozi: la taverna, la Bannered Mare, l'emporio di Belethor ed il Calderone di Arcadia, un negozio per alchimisti.
L'alchimia è un'arte che, sfruttando diverse piante e materiali animali come reagenti consentiva di creare pozioni dai più svariati effetti oltre a pericolosi veleni. A Cyrodil io e Daenas procuravamo i reagenti per un paio di alchimisti ma ben presto avrei scoperto come a Skyrim gli alchimisti preferissero comprare direttamente le pozioni e i veleni invece dei reagenti. Una strana abitudine, ma chi ero io per giudicare?
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Heimskr, sacerdote di Talos
Proseguii la mia scalata verso Dragonsreach, accedendo al distretto del Vento nella cui piazza principale si trovava un albero mezzo distrutto e bruciato, quasi morente. La prima cosa che attirò la mia attenzione tuttavia fu la voce di un uomo che urlava, inneggiando a Talos e agli Stormcloaks.
Dalle vesti intuii che doveva trattarsi di un sacerdote e visto che predicava di fronte ad una statua intuii che dovesse trattarsi di un altare di Talos.
Strano dato che da quel che mi avevano detto Gerdur e Ralof i Thalmor deportavano le persone che veneravano Talos: che fosse la neutralità di Whiterun nella guerra civile a proteggere i suoi cittadini dalle ritorsioni degli elfi?
Nonostante non pregassi i Divini, o Talos nello specifico, fui contento che qui la gente potesse venerare il proprio Dio in libertà.
Talmente contento che mi fermai a pregare all'altare e a parlare per un po' con il prete, Heimskr, che mi parlò di come Talos fosse il fondatore dell'impero: quello stesso impero che ora lo tradiva sottoscrivendo quel maledetto trattato.
Mi congedai da lui con la scusa di dover parlare con lo Jarl ed iniziai la mia scalata verso il distretto delle Nuvole.

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Il Palazzo di Dragonsreach


Le guardie quasi non notarono la mia presenza e potei entrare a Dragonsreach indisturbato. Rimasi meravigliato dalla gigantesca sala e cominciai ad avanzare verso il trono dello Jarl, dove quello che doveva essere Balgruuf stava discutendo con dei suoi consiglieri.

Irileth, Housecarl di Jarl Balgruuf
Venni interrotto da una dunmer, un'elfa oscura, in armatura che estratta la spada mi si parò davanti chiedendomi che ci facessi a Dragonsreach, le dissi che dovevo parlare con Jarl e al suo rifiuto le rivelai il motivo per cui ero li: un drago aveva distrutto Helgen e Riverwood chiedeva aiuto allo Jarl.
Un po' riluttante la dunmer, Irileth, mi fece passare annunciandomi allo Jarl.
-E così tu eri ad Helgen quando il drago attaccò? E l'hai visto con i tuoi occhi?-
-Si, Jarl Balgruuf. Gli Imperiali stavano per giustiziare Ulfric Stormcloak quando il drago è apparso ed ha iniziato ad abbattere Helgen con il suo soffio infuocato. Gerdur di Riverwood mi ha chiesto di venire da voi e di portarvi la richiesta di aiuto della cittadina: temono di essere i prossimi-
Lo Jarl si rivolse a quello che doveva essere l'amministratore, Proventus Avenicci, il padre di Adrianne.
-Cosa ne pensi ora, Proventus? Dovremmo continuare a fidarci della forza delle nostre mura? Contro un drago? -
-Non possiamo inviare dei soldati a Riverwood: lo Jarl di Falkreath potrebbe vederla come una provocazione! Penserebbe che ci siamo uniti ad Ufric e che lo stiamo per attaccare!- replicò l'amministratore.

Lo Jarl si infuriò -Basta! Non me ne starò con le mani in mano mentre un drago brucia il mio feudo e stermina la mia gente! Irileth! Invia subito delle guardie a Riverwood!-
-Si, mio signore- rispose la Dunmer.
Lo Jarl aveva deciso e Proventus non avrebbe potuto far nulla per far valere la propria posizione, una linea di condotta moderata e posata, tipica degli Imperiali.
Congedato Avenicci lo Jarl si rivolse a me: -Ti ringrazio per il servizio che hai reso a Whiterun, sei venuto ad avvertirmi di tua iniziativa e non lo dimenticherò- fece un cenno ad un servo che si presentò con un'armatura da scout imperiale rafforzata da degli elementi in cotta di maglia.

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-Tieni questo piccolo gesto della mia stima-


 Presi l'armatura ringraziando lo Jarl. Prima che potessi andarmene Balgruuf mi chiese di attendere:
-Forse c'è qualcos'altro che puoi fare per me... il mio stregone, Farengar, sta studiando questi draghi e le voci su di essi. Mi diceva che aveva bisogno di un aiutante per la sua ricerca, qualcuno pieno di risorse e mi sembri la persona adatta-
Non potevo certo rifiutarmi per cui, per quanto desiderassi andarmene, seguii lo Jarl fino allo studio del suo stregone. Riflettendo un attimo tuttavia pensai che ascoltare la richiesta poteva essermi d'aiuto: dopotutto fare un favore ad uno Jarl doveva avere i suoi vantaggi no?
Lo stregone, un uomo di mezza età inbacuccato in una lunga veste con cappuccio, mi osservò attentamente prima di parlare. Sicuramente sembra uno stregone, pensai.

-Ah, quindi tu potresti aiutarmi per i miei studi sui draghi eh? Beh... più che aiutarmi negli studi avrei bisogno che tu entrassi in una pericolosa rovina in cerca di una tavola di pietra che potrebbe o potrebbe non esserci.-
Di bene in meglio. Feci buon viso a cattivo gioco chiedendo ulteriori informazioni.
-Dovrai recuperare una "Dragonstone", una mappa degli antichi siti di sepoltura dei draghi, che dovrebbe trovarsi nelle profondità di Bleak Falls Barrow-
Ancora Bleak Falls Barrow. Possibile che tutti volessero gettarmi in pasto a quei dannati Draugr? Sperai che almeno Farengar potesse aiutarmi dato che se dovevo entrare in quel luogo volevo arrivarci preparato. Il che significava incantesimi o armi adatte a combattere quelle creature.

Quando gli chiesi se poteva darmi qualche aiuto od informazione sulla tomba non ricevetti la risposta che mi aspettavo...
-Beh è un antico sito cimiteriale dei primi nord, che risale ai tempi della guerra dei draghi. Si trova vicino al villaggio di Riverwood...-
-Si, grazie ma già so dove si trova e come arrivarci. Volevo sapere se potevi aiutarmi a liberarmi di questi Draugr. Non ho mai dovuto affrontare dei dannati cadaveri viventi- replicai leggermente stizzito.
Quasi stupito dalla mia richiesta lo stregone mi rispose: -Naturalmente. Beh ci sono di incantesimi della scuola di Ristorazione che possono aiutarti. Ne conosco solo un paio di basici però... inoltre dovresti procurarti un'arma di argento. Sono molto efficaci contro non-morti e mutaforma ma non saprei da chi andare per comprarne una-
-Beh, insegnami almeno quegli incantesimi- replicai disperato.
-Certo, se paghi il giusto prezzo...-
-Farengar, questa è una priorità- lo interruppe lo Jarl -Se il ragazzo ha bisogno di quegli incantesimi insegnaglieli! Abbiamo bisogno di tutto il possibile per riuscire a combattere questo drago, o draghi-
-Non sono un bravo insegnante- replicò Farengar -Ti consiglio di andare al College di Winterhold per approndire gli studi sulla magia...-
-Farengar- replicò stizzito lo Jarl
-...ma dovrei avere un paio di libri qui dietro- rispose ammansito lo stregone. -Questo ti insegnerà un incantesimo che dovrebbe far fuggire i Draugr più deboli, mentre questo evoca uno spirito che esploderà se entra in contatto con un non-morto- disse lasciandomi due tomi sulla sua scrivania.
-Almeno in teoria- si affrettò a precisare.

Libri di incantesimi. Il metodo in cui quei testi funzionavano era incredibile: mano a mano che li si leggeva il testo ti si imprimeva nella memoria tanto che una volta finito di leggerlo si aveva imparato automaticamente la magia inscritta al suo interno. Il testo però veniva cancellato mentre lo si memorizzava per cui potevano essere usati una sola volta, il che li rendeva incredibilmente costosi. E anche se li si aveva appresi non si poteva essere sicuri di avere abbastanza energia magica (o magicka) per castare l'incantesimo, o abbastanza abilità per poterlo sfruttare al meglio anche se, avendo Farengar detto che si trattava di incantesimi base, ero abbastanza fiducioso.
-Ysgran, se avrai successo in questo compito sarai adeguatamente ricompensato e Whiterun ti sarà debitrice- dichiarò lo Jarl, praticamente congedandomi.
Lasciai Dragonsreach e dalla cima della città individuai facilmente Jorrvaskr e la Skyforge.
La mia prossima destinazione.


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Jorrvaskr, la sala dei Compagni


Raggiunsi la casa dei Compagni ed aprii nervosamente la porta. Fortunatamente sembravano tutti distratti da una rissa tra un Elfo Oscuro, un Dunmer, e una donna Nord. Chissà perché si stavano malmenando. Il resto dei Compagni incitava uno o entrambi i contendenti oppure guardava divertito sorseggiando un boccale di Idromele. Andai verso il tizio più anziano, probabilmente il Kodlak di cui mi aveva parlato Aela (stranamente assente).

-Salve, il mio nome è Ysgran e desidererei unirmi ai Compagni. Mi hanno detto che devo parlare con un certo Kodlak e...-
-Ragazzo, il mio nome è Skjor. Se cerchi Kodlak lo troverai nelle sue stanze di sotto, la porta è laggiù-
-Ah, grazie mille Skjor-
Non mi rispose, troppo impegnato ad osservare la rissa.
Scesi indisturbato al piano inferiore, passando una lunga rastrelliera piena di armi tra cui una rotta in diversi frammenti, molti dei quali sembravano assenti. Al momento non ci feci molto caso.
Cercai ovunque e alla fine trovai chi stavo cercando: due tizi che stavano parlando ad un tavolo. Uno dei due era identico a Farkas ma non sembrò riconoscermi anche quando incrociammo lo sguardo.
In compenso fece un cenno all'altro uomo, molto anziano, che si rivolse a me:

-Sono Kodlak Whiteman, Araldo dei Compagni. Qual è il tuo nome e perchè vuoi unirti a noi?- evidentemente era abituato a gente che gli si presentava più o meno a caso a chiedergli di unirsi a loro.
Pensando che l'onestà fosse la politica migliore con loro gli dissi che ero senza casa e famiglia e che quindi avevo bisogno di un posto dove stare, di un lavoro per guadagnarmi da vivere e di addestramento.
Kodlak sembrava leggermente contrariato -Ragazzo, i Compagni non sono mercenari ma un gruppo di fratelli uniti negli ideali Nord di onore, onestà e valore in battaglia. Tuttavia nei tuoi bisogni vedo anche i bisogni della povera gente. Il bisogno di una casa, di denaro per comprare da mangiare, di un lavoro per realizzarsi. Ricorda sempre queste necessità, ricordati della povera gente che ha bisogno di queste cose e forse potresti diventare un Compagno accettabile-

Venne interrotto da Farkas secondo, che non sembrava contento della decisione di Kodlak:
-Signore, non starete sul serio pensando di accettarlo?-
-Non sono il signore di nessuno, Vilkas, e l'ultima volta che ho controllato c'erano dei letti liberi a Jorrvaskr per coloro che hanno il fuoco nel cuore-
-Chiedo perdono- rispose Vilkas -Ma forse non è il momento adatto, e poi non ho mai sentito parlare di questo straniero...-
-Qualche volta sono quelli famosi che vengono da noi. Altre volte sono uomini e donne in cerca di fama. Non ha importanza. Ciò che importa è la forza del loro cuore-
-E del loro braccio- replicò Vilkas, cercando di mettere in scacco il vecchio.
-Certamente- concesse Kodlak -Come te la cavi in battaglia figliolo?-
-Me la cavo con l'arco, ma con le armi bianche ho molto da imparare- risposi onestamente.
-Inizierà Vilkas ad insegnarti, allora. Vilkas, portalo fuori e vedi quello che sa fare-

Mentre ci dirigevamo al cortile di Jorrvaskr, preso dalla curiosità, provai a parlare con Vilkas e nonostante il suo atteggiamento non molto conciliante mi rivelò che lui e Farkas erano gemelli.
Una volta giunti nel cortile Vilkas mi disse che avremmo fatto uno scontro di prova, giusto per vedere a che livello ero. Forse a causa dell'atteggiamento accondiscendente di Vilkas cercai di dare tutto me stesso sfruttando lo scudo e l'agilità della mia armatura per evitare i suoi pesanti assalti e girandogli attorno per provare a colpirlo con l'ascia nel suo punto cieco: anche se la maggiore esperienza del Compagno era evidente alla fine anche lui dovette vedere qualcosa in me, o almeno così credevo, perché mi chiese di fermarmi e mi accettò come membro dei Compagni.

-Sappi però che sei ancora un "cucciolo" per noi, novellino, per cui dovrai eseguire i nostri ordini. Prendi la mia spada e portala da Eorlund su alla Skyforge per farla affilare. E fa attenzione, probabilmente vale di più della tua pelle-
Non apprezzavo molto chi mi dava ordini, merito della vita nei boschi, ma dato che se avesse fatto sul serio mi avrebbe sicuramente riempito di botte trattenni la lingua e presi la pesante spada salendo le scale che mi avrebbero portato alla Skyforge.

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Mi trovai faccia a faccia con Eorlund Gray-Mane, il miglior fabbro di Skyrim


-Ho la spada di Vilkas- esordii.
-Ah, quindi devi essere un nuovo arrivato- replicò il vecchio fabbro.
Capii di essere stato vittima di una sorta di scherzo, o di rito di iniziazione.
-Vilkas manda sempre i nuovi arrivati a fare commissioni?- dissi leggermente irritato.
-Ha ha ha- replicò il fabbro ridendo -Non ti preoccupare, tutti sono stati "cuccioli" un tempo. Il segreto è solo quello di non fare sempre tutto quello che ti dicono: nessuno dice agli altri quello che devono fare nei Compagni-
La cosa mi sembrava un po' strana -Beh, ma non è Kodlak il capo?-
-Sembra incredibile ma no, nessun leader dai tempi di Ysgramor- rispose Eorlund -Kodlak è l'Araldo, una sorta di consigliere per l'intero gruppo ma ogni uomo decide per se stesso. Ogni donna per se stessa-

Mi raccontò quindi della Skyforge, dove si creava il miglior acciaio di tutta Tamriel grazie a qualche misteriosa virtù della forgia stessa. Il discorso mi aveva molto interessato ma nonostante la mia sincera richiesta Eorlund si rifiutò di insegnarmi qualcosa:
-Non ho il tempo di prendere un'apprendista- mi rispose smontando le mie speranze -Ma se hai qualche domanda mentre sono qui a lavorare e non sono troppo impegnato sarò felice di darti una mano... a proposito di dare una mano avrei un favore da chiederti-
Mi diede quindi uno scudo, dicendo che dovevo portarlo ad Aela. Lo avrebbe fatto lui ma sua moglie era in lutto e preferiva non lasciarla sola a lungo. Nonostante in genere non mi piacesse eseguire ordini o fare favori alle persone non potevo rifiutarmi visto il motivo.
-Ah, ecco un brav'uomo!- lo sentii dire mentre me ne tornavo a Jorrvaskr.

Ci misi un po' a trovare la donna nei sotterranei della sala, dove si trovavano tutti i letti, e notai che stava parlando con l'uomo che mi aveva dato le indicazioni prima, Skjor.
Aela mi ringraziò dello scudo e si mostrò contenta che mi fossi unito anch'io ai Compagni.
-Lo conoscevi già da prima Aela? Mi aveva chiesto dove trovare Kodlak e poco fa l'ho visto allenarsi con Vilkas-
-Ah, si? Gli hai detto una bella lezione?- replicò lei ridendo.
-Non farti sentire da Vilkas- le rispose Skjor. In tutta risposta Aela si voltò verso di me fissandomi negli occhi -Pensi di poter sconfiggere Vilkas in un vero scontro?-
Le risposi onestamente: -Beh... non ancora. Però sono qui per imparare-
-Furbo e desideroso di mettersi all'opera, ottimo. Quando ti sentirai pronto e vorrai guadagnare qualche Septim potrei avere del lavoro per te. Sei un cacciatore vero? Sono proprio curiosa di vedere che sai fare. Ma ormai si sta facendo tardi, aspetta che chiamo Farkas, ti mostrerà il tuo alloggio- mi disse la donna dagli occhi di ghiaccio.

Una volta chiamato il gigante arrivò di corsa e si affrettò ad eseguire la richiesta dei due dopo avermi riconosciuto, nonostante sembrasse che i due non avessero una grande opinione di lui.
-A Skjor e ad Aela piace prendermi in giro, ma sono brave persone. Ci stimolano per farci migliorare- mi rivelò quando fummo soli.
-E' bello vedere qualche faccia nuova, a volte ci si annoia a vedere sempre i soliti... spero che ti terremo, questa può essere una vita dura-
Mi informò inoltre che i membri dei Compagni erano soliti risiedere a Jorrvaskr ma che potevo in realtà muovermi in totale libertà e venire li anche solo se avessi avuto bisogno di un letto e di un pasto caldo. -E' meglio però che tu faccia qualche lavoro di quando in quando per ripagare l'ospitalità. Se vuoi ho qualche piccola faccenda di cui potresti occuparti...-
-Grazie, ma Aela mi ha detto che dovrebbe avere qualcosa di più adatto alle mie abilità-
-Ah giusto, avevi detto che sei un cacciatore vero?- disse aprendo una porta, dall'altra parte del corridoio rispetto alla scala per salire al piano superiore.
-La vostra stanza è qui, basta che scegli un letto e ci crolli sopra quando sei stanco. Tilma terrà il posto pulito, lo ha sempre fatto. Sembra che gli altri siano impazienti di conoscerti. Ora vi lascio, ho una riunione con il resto del Circolo. Buona fortuna: benvenuto nei Compagni-

Curiosi di vedere il nuovo arrivato notai il Dunmer e la Nord che prima si stavano prendendo a pugni, Ria (la ragazza Imperiale che avevo conosciuto prima) ed un altro Nord, che sembrava leggermente sbronzo. Fu quest'ultimo, Torvar, a presentarsi per primo e ad offrirmi da bere dell'Idromele fatto in casa, oltre a promettermi un giro per le migliori distillerie di Whiterun.

Ria, la Compagna imperiale

Parlai un attimo con Ria, l'unica che non mi stava guardando in cagnesco, e scoprii che prima del mio arrivo era lei la recluta più recente. Solare e disponibile si offrì di darmi una mano con qualche consiglio dato che non era un esperta nelle tecniche di combattimento, al contrario degli altri Compagni.  
-Dopotutto siamo tutti nella stessa barca no? Dobbiamo darci una mano a vicenda!- mi disse.
Era la persona più gentile che avevo incontrato a Skyrim e l'unica che ancora non mi avesse chiesto di fare qualcosa per lei. Già l'adoravo.

Athis, il Dunmer, non fu altrettanto cordiale e iniziò a sfottermi dicendo che evidentemente stavano accettando chiunque nei compagni ormai.
-...Però neanch'io credevo di poter entrare- mi rivelò -Almeno non prima che Skjor mi dicesse che anche un elfo poteva nascere col cuore di un Nord. Credo lo intendesse come complimento. Ma tu ragazzo...-
Cambiai discorso, chiedendogli come mai lui e l'altra donna si stessero pestando quando ero entrato prima a Jorrvaskr.
-Intendi Njada? Chi lo sa. Forse è quel periodo del mese, o si tratta di un complesso rituale di accoppiamento Nord. Forse ha solo dei pregiudizi nei confronti dei Dunmer, come molti Nord-

Se c'era una cosa che non capivo o sopportavo era il razzismo dopotutto essendo cresciuto con Daenas, un Bosmer (o elfo dei boschi), non avevo pregiudizi nei confronti degli Elfi. O per gli uomini. Neppure per i Khajiit o gli uomini-lucertola di Black Marsh, gli Argoniani. Non ci fu nemmeno bisogno di chiedere ad Athis cosa gli fosse successo, l'argomento lo rendeva abbastanza loquace.
Mi raccontò di un paio di brutti incontri che aveva fatto con dei Nord, ma pensai che avesse avuto sfortuna a trovarne alcuni di particolarmente razzisti e non, come diceva lui, che fosse la loro cultura.

Cambiai leggermente opinione dopo aver parlato con Njada: 
-Sappi che accetto che tu ti unisca a noi solo perché lo ha deciso il Circolo e devo rispettare le loro decisioni. Questo non significa che tu mi piaccia o che io approvi il fatto che tu sia qui-
-Lo terrò a mente- replicai, chiedendomi cosa pensasse del Dunmer se trattava un "fratello Nord" in quel modo -Senti un po' ma perché tu e Athis combattevate?- (forse non si sarebbe rivelata una razzista di merda se avessi sentito anche la sua versione della storia).
-Ah. Quell'elfo crede che solo perchè si mette a parlare come un nord di onore e gloria allora può venire qui e dovremmo accettarlo come uno di noi? Non credo proprio- cosa avesse a che fare l'essere Nord con l'onore e la gloria non l'avevo ancora capito.
-Poi, quando ti stuferai di sentirlo ripetere di come il suo modo di combattere sia il migliore, verrà anche a te voglia di dargli un pugno sul muso- continuò.
-Per non parlare di quando si mette a parlare di come ha strisciato fuori dalla rovina causata dall'esplosione della Montagna Rossa e io allora ti chiedo: avrebbe abbandonato la sua casa come i suoi compari per venire qui a Skyrim altrimenti? Non mi piace e non mi fido di lui- avevo vagamente sentito parlare della catastrofe che aveva colpito la provincia di Morrowind e di come molti Dunmer fossero emigrati a Skyrim ma quella era la prima volta che mi trovavo faccia a faccia con quella situazione.
-Ha un lato positivo però: sa incassare bene- concluse la Compagna, che aveva confermato le mie pessime prime impressioni su di lei. Non saremmo mai andati d'accordo, io e Njada.

Mentre festeggiavo con loro appresi molte cose sui Compagni e sul funzionamento di quella gilda: Aela, Skjor, i gemelli e Kodlak, erano il Circolo, i leader di fatto dei Compagni e gestivano le varie richieste che giungevano loro, oltre alle ricompense.
-Aela e Farkas hanno i lavori più semplici e basilari mentre Vilkas e Skjor hanno degli incarichi più importanti. Dovrai farti conoscere in giro e dimostrare le tue capacità prima che ti prendano in considerazione- mi rivelò Ria.
Chiesi anche a loro dove mi potessi procurare un'arma d'argento e dopo avermi detto che non avevano mai visto armi simili dato che i Compagni usavano solo ed esclusivamente acciaio della Skyforge mi chiesero a cosa mi servisse. Gli rivelai che lo Jarl mi aveva incaricato di recuperare una cosa da un Burrow infestato da Draugr.
-Una richiesta dallo Jarl in persona! Non sai quanto ti invidio- mi disse Ria -Vorrei ricevere anch'io un simile onore un giorno-
-Non ti gettare nella mischia- replicò Athis -E fa come il nostro nuovo Compagno e cerca di prepararti al meglio. Prenditi una bella spada veloce da Eorlund e... zac! Taglia la testa a quei cosi con un rapido fendente circolare!- concluse mimando la mossa impugnando una posata.
Alla fine andammo tutti a letto nella sala comune, sfiniti dalle chiacchere e dall'Idromele.
Non si viveva male a Jorrvaskr, dovevo ammetterlo.
Mi addormentai sognando immense caverne sotterranee abitate da mostri che avevano la faccia dei Compagni.
Quando mi svegliai, il mattino successivo, mi feci una solenne promessa: non esagerare mai più con l'idromele fatto in casa di Torvar.



Attenzione!
Skyrim Roleplay Edition continua tra due giorni (mercoledì) con il capitolo 3.5, il primo dei capitoli bonus di questa serie.
I Capitoli Bonus non avanzeranno la storia ed in essi Ysgran si concentrerà maggiormente sulle missioni secondarie, sull'esplorazione e sull'addestramento e la preparazione alle Quest principali. Questi elementi, a cui è giusto dare poco spazio in una storia, sono però uno dei fondamenti della serie Elder Scrolls e pertanto è giusto che siano presenti, seppur solo come bonus, all'interno di questa serie.
Anche lo stile di scrittura sarà diverso, meno curato e senza roleplay, più incentrato sugli aspetti meccanici del gioco i post inoltre saranno più brevi e potranno comprendere un periodo di tempo più o meno vasto.
Questi capitoli possono essere quindi ignorati per la comprensione della storia e la scelta di farli uscire così ravvicinati ai capitoli normali non è casuale: lunedì prossimo ci sarà già il capitolo 4 quindi per chi è interessato anche a questa parte della serie i capitoli bonus rappresentano una doppia uscita mentre gli altri possono pure ignorarli senza che la loro routine di lettura ne sia influenzata.
Nel capitolo 3.5 Ysgran completerà le prime missioni per i compagni e si preparerà ad affrontare Bleak Falls Barrow migliorando le proprie abilità ed il proprio equipaggiamento.

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