31 luglio 2017

Skyrim Roleplay Edition - Capitolo II

Dove il nostro eroe, dopo un breve riposo, dovrà affrontare una missione di fondamentale importanza: fare il postino.
Nel primo capitolo abbiamo conosciuto Ysgran, un cacciatore salvatosi dall'ascia del boia dal provvidenziale intervento di una creatura leggendaria: un drago.
Unitosi a Ralof, uno dei ribelli Stormcloaks, il nostro eroe è riuscito a fuggire da Helgen attraverso delle gallerie sotterranee.




Capitolo II - La Strada per Whiterun

Appena usciti dalle caverne di Helgen ci fermammo un istante ad ammirare il cielo roseo, il cui colore ci rivelò che dovevamo aver passato buona parte della giornata sottoterra.
Ralof mi disse che era diretto al villaggio di Riverwood, a valle, da sua sorella Gerdur che gestiva la segheria e mi offrì di fare la strada assieme. Accettai dato che non conoscevo minimamente Skyrim e non volevo rischiare di perdermi.
Lo seguii lungo il sentiero che scendeva lungo il colle, ai piedi del quale c'era un fiume che scorreva verso nord. Dall'altra parte del corso d'acqua si innalzava una montagna sul fianco della quale era costruita un'immensa struttura.

bleak falls barrow

-Quello è Bleak Falls Barrow, una delle tombe degli antichi Nord- disse Ralof, anticipando la mia domanda.
-Prima che tu mi chieda di andarla a visitare sappi che quelle rovine sono infestate da Draugr, guerrieri non-morti. Non capisco come Gerdur possa sopportare di viverci così vicino. Forza, acceleriamo il passo, siamo quasi arrivati-
Era una buona idea in effetti -Si, meglio arrivare prima che faccia buio-

Fortunatamente non incrociammo nessuno lungo la strada, a parte un paio di lupi vicino ad un sentiero che portava ad una miniera di ferro abbandonata (probabilmente abitata da banditi mi rivelò Ralof).
Riverwood era un piccolo villaggio e la prima cosa che notai fu la segheria costruita su una piccola isola del fiume che costeggiava il villaggio. Seguii Ralof e lo osservai salutare una donna, probabilmente la sorella, ed un uomo, suo cognato Hod.

Dopo delle brevi presentazioni venimmo guidati attraverso il villaggio fino alla loro casa; una volta all'interno Ralof iniziò a raccontare quanto avvenuto ad Helgen, alterando leggermente i fatti per rendere la storia più epica del dovuto. Appresi presto che questa era un'abitudine comune, tra i Nord.

-Riverwood è completamente indifesa: se questo drago ci attaccasse il paese verrebbe interamente distrutto! Bisogna avvertire Jarl Balgruuf del pericolo e chiedergli che ci invii dei soldati- disse Gerdur, preoccupata per le notizie che portavamo
-Potresti andarci tu- aggiunse suo marito rivolgendosi a me -Mi sembri un tipo capace ed hai salvato la vita a Ralof! Inoltre non sei ancora uno Stormcloak per cui potrai viaggiare senza temere le Legioni Imperiali-
Non avevo molta voglia di fare commissioni per questa gente ma, in effetti, glielo dovevo. Ralof mi aveva aiutato a fuggire, anche se aveva di molto ingigantito il suo ruolo nella storia, ma Hod e Gerdur mi avevano accolto in casa loro. Mi avevano persino dato le chiavi di casa, oltre ad offrirmi un caldo pasto ed un letto in cui dormire.

Sospirai -D'accordo. Ditemi dove devo andare, dopotutto non c'è più nulla per me a Cyrodil quindi tanto vale restare qui a Skyrim per un po' ma... se devo viaggiare mi serviranno delle provviste...-
-Immagino tu intenda armi ed armature, eh?- replicò Hod intuendo la domanda che stavo per fargli -Per questo puoi pure andare da Alvor, il nostro fabbro. E' un bravo Nord e un gran lavoratore, nonostante le simpatie imperiali. Ci serviamo sempre di lui quando abbiamo problemi con le lame della segheria per cui posso garantire sulla qualità del suo lavoro-
-E proprio di fronte alla sua forgia- continuò Gerdur -C'è il negozio di Lucan Valerius. Provviste alimentari e cose per avventurieri. Nonostante sia un Imperiale è un brav'uomo- si affrettò ad aggiungere.
-Allora- mi incalzò Ralof -Una volta terminata questa commissione a Whiterun che ne diresti di raggiungerci a Windhelm e combattere per liberare Skyrim? Aiutare Ulfric Stomrcloak nella sua missione è un lavoro degno per un vero Nord come te!-
Non avevo intenzione di unirmi agli Stormcloaks, per diversi motivi tra cui la mia riluttanza ad occuparmi di politica ed il mio desiderio di restare vivo il più a lungo possibile. Cercai però di non offenderli e rimasi sul vago.
-Ammetto che sono tentato, anche se non ne sono ancora sicuro. Mi potreste spiegare qualcosa di più su questa guerra? E sul perché vorreste andarvene dall'Impero? Ho qui una mappa di Skyrim e vorrei sapere come orientarmi e dove è sicuro andare- dissi aprendo lo zaino che avevo trovato nelle rovine del forte. Era molto piccolo e sapevo che ben presto avrei dovuto costruirmene uno più grande o trovare un luogo sicuro dove custodire i miei averi.

Mappa della provincia di Skyrim con i diversi Feudi e le loro capitali [link alla versione a risoluzione intera]

-E' molto semplice- mi spiegò Ralof -Ad ovest ci sono i feudi che sono ancora fedeli all'impero. A nord c'è Haafingar e la capitale di Skyrim, Solitude. Dal Palazzo Blu Elisif, la vedova del precedente Re dei Re di Skyrim, Torygg, guida la coalizione degli Jarl servi della Legione Imperiale- 
Ricordandomi delle parole di Tullius domandai: -Torygg è quello che Ulfric ha assassinato, giusto?- 
-Bugie Imperiali!- replicò Gerdur -Ulfric ha sfidato Torygg per il trono, come vuole la nostra tradizione. Ulfric è quindi il vero Re dei Re, anche se deve ancora esserci il Moot, l'incontro di tutti gli Jarl che deve decidere chi sarà il nuovo Re dei Re di Skyrim- 
Sapevo che la guerra civile era un argomento scottante ma non immaginavo fino a questo punto! La mia curiosità era ancora troppa per cambiare argomento per cui chiesi a Ralof come mai non si era ancora fatto questo moot.

Con la faccia di chi la sapeva lunga lo Stormcloak mi rispose: -Jarl Ulfric non lo permetterebbe mai! Gli Imperiali ne approfitterebbero per corrompere o minacciare gli altri Jarl e costringerli ad eleggere Elisif come Regina dei Re di Skyrim. Dovremo aspettare la fine della guerra per vedere Ulfric riconosciuto ufficialmente- 
-Comunque a sud di Haafingar ci sono Hjaalmarch e il Reach- continuò Hod indicandone le capitali, Morthal e Markath rispettivamente -Entrambe sotto il controllo Imperiale- 
-Anche Falkreath, dove sorge o meglio, sorgeva, Helgen è dalla parte dell'impero- concluse Ralof.
-Riverwood invece è nel feudo di Whiterun, l'unico neutrale nella guerra almeno per il momento. Prima o poi Jarl Balgruuf dovrà schierarsi e temo che farà la scelta sbagliata- chiarì Gerdur.
-Ha giurato fedeltà all'impero?- domandai alla donna, più per sapere se avrei rischiato l'indomani che per reale curiosità.
-Non proprio, ma sono anni che lui e Ulfric non si sopportano e temo che sceglierà l'impero per questo. Anche se è dura credere che possa preferire Elisif a Ulfric. Forse dovrei chiamarla Jarl Elisif, dopotutto non è colpa sua se suo marito Torygg si è venduto agli imperiali anche se ora che lui è morto lei non è altro che una marionetta nelle mani di Tullius e della sua Legione-
-Ma come mai tutto quest'odio nei confronti dell'Impero? Che io sappia ha portato pace e prosperità...-

Ancora una volta fu la voce di Gerdur a rispondere alle mie domande.
-Certo l'Impero ha fatto delle cose buone per Skyrim, ma molto tempo fa. E' da tempo che siamo stufi degli Imperiali e vietare la fede di Talos è stata l'ultima goccia! Hanno permesso ai Thalmor di andare ovunque e rapire la gente dalle loro case perché pregavano i nostri dei! Se fossi più giovane anch'io mi sarei unita alla battaglia per liberare Skyrim!-
-Capito. Quindi ad est di Whiterun è tutto territorio Stormcloak?- dissi cercando di cambiare discorso.
-Esatto- intervenne Hod, deciso a cambiare discorso -La Pale e Winterhold a nord. A sud di Winterhold c'è Windhelm, il feudo di Jarl Ulfric e ancora più a sud il Rift. Ogni feudo è governato da uno Jarl ed è totalmente indipendente in politica interna tuttavia ogni Jarl giura fedeltà al Re dei Re, che si occupa di mantenere unita Skyrim nei rapporti con le altre nazioni di Tamriel e con l'Impero. Capisci quindi come sia fondamentale che Ulfric venga eletto Re dei Re: potrebbe ristabilire la fede di Talos e cacciare l'Impero e i Thalmor da tutta Skyrim!-
-Adesso ho capito- dissi mentre incameravo quella preziosa informazione -Ma da qui come arrivo a Whiterun?-
-E' facilissimo- mi disse Gerdur mostrandomi la parte della mappa dove si trovava Riverwood.

strada per whiterun-Dalla segheria basta usare il ponte per attraversare il fiume, una volta sulla sponda Nord basta seguire la strada che lo costeggia, giunto alle cascate vedrai il colle dove sorge Whiterun. La riconoscerai dal castello di Dragonsreach è talmente immenso che è impossibile non vederlo. Per stasera riposati pure qui, potrai partire domani mattina con calma dopo essere andato da Alvor e Valerius-
Avevo bisogno di fondi e Gerdur fu tanto gentile da prestarmi un paio di gioielli da rivendere a Lucan il giorno dopo. Sarei potuto andare a caccia, e risolvere due problemi in una volta sola, oppure avrei potuto rubare qualcosina, come facevamo spesso io e Daenas (mi aveva spiegato che per i Bosmer era una vera e propria usanza culturale) ma purtroppo non conoscevo nessun ricettatore da questa parte del confine e farmi pagare per restituire il maltolto come facevano gli elfi dei boschi era un processo troppo lungo per i miei gusti. Mi stesi sulla branda pensando al da farsi prima che gli occhi mi si chiudessero per la stanchezza.

Il mattino successivo mi alzai di buon'ora e per prima cosa andai all'Emporio di Riverwood di Lucan Valerius dove lo trovai mentre litigava con una giovane donna (seppi poi che si trattava della sorella Camilla): nella notte qualcuno era penetrato nel negozio ed aveva rubato qualcosa. Non appena il proprietario si accorse della presenza di un cliente zittì la sorella e mi chiese che cosa desiderassi, mostrandomi il suo, seppur ridotto, catalogo di libri di magie.

Questa scelta, che appare strana di primo acchito (i Nord non sono noti per le loro doti di incantatori), si spiega con la mia scelta di vestiario: non volendo andare in giro in armatura imperiale avevo deciso di indossare le vesti da mago che avevo trovato nella cella di Helgen (vesti simili erano troppo poco lussuose per appartenere ad un nobile o ad un ricco mercante e troppo elaborate per essere di un membro del popolino) e l'Imperiale mi aveva quindi scambiato per uno stregone.

Il suo catalogo di magie non era molto fornito ma una volta consegnatogli i due gioielli di Gerdur avevo abbastanza septim per permettermi il suo libro più economico che conteneva l'incantesimo "Furia" che faceva impazzire il bersaglio, impedendogli di distinguere gli amici dai nemici. Gli rivelai che ero arrivato di recente a Skyrim e che, essendo interessato alle arti magiche del luogo, desideravo sapere dove avrei potuto perseguire questo mio interesse. Un po' stupito, come se non si aspettasse la domanda, mi disse che sarei dovuto andare al College di Winterhold. Replicai in modo pomposo, come molti pensavo che i maghi parlassero solo così, che certamente conoscevo il College di Winterhold, ma che non sapevo come arrivarci. Mi spiegò quindi la strada per Whiterun e mi disse che una volta lì mi sarebbe bastato parlare col carrettiere alla scuderia, pagando una cifra modesta mi avrebbe condotto a Winterhold. Stavo per andarmene dall'emporio quando venni interrotto da Lucan.

Avevo notato gli sguardi che lui e la sorella si erano scambiati durante il nostro discorso e alla fine si era deciso a chiedermi aiuto: voleva che lo aiutassi a recuperare il suo artiglio d'oro, un antico manufatto nordico rubato da dei banditi.
-Ha più un valore affettivo che economico- mi spiegò -Ma sono disposto a ricompensarti per questo servizio-
-Li hanno visti dirigersi verso Bleak Falls Barrow- continuò Camilla -Se non conosci la strada posso accompagnarti-
La proposta fece infuriare il fratello e le disse che le avrebbe acconsentito di accompagnarmi solo fino al ponte sul fiume: da li me la sarei dovuta cavare da solo.
Sospirai dicendo che ero una persona molto impegnata ma che se non avessi avuto niente di meglio di fare mi sarei potuto occupare di quell'incombenza. Finalmente libero cercai di terminare in fretta le altre commissioni ma Camilla Valerius fu così insistente che non potei rifiutare il suo aiuto: si era decisa ad indicarmi la strada per il Barrow e a convincermi a recurare quel dannato artiglio.
Le dissi che dovevo andare a Whiterun, usando il drago come scusa: se quel lucertolone avesse raso al suolo la cittadina a che gli sarebbe servito quel cimelio?
La scusa funzionò e finalmente mi liberai della donna: se tutti gli Imperiali erano insistenti come lei e il fratello non c'era da stupirsi che i Nord li volessero cacciare da Skyrim!
Iniziai quindi il viaggio per la capitale del feudo, giungendo rapidamente alle cascate di cui mi aveva parlato Gerdur la sera prima.

whiterun
Whiterun, veduta dalle cascate di Riverwood

Lungo la strada trovai un paio di lupi che uccisi con l'arco dell'imperiale che avevo ucciso a Helgen e mi presi un po' di tempo per scuoiarli e ricavarne qualche reagente alchemico prima di dirigermi verso Whiterun: quel libro di magia mi era costato quasi tutti i soldi che avevo ricavato dalla vendita dei gioielli. Il viaggio proseguì senza intoppi, fino a quando avvistai qualcosa di strano: una figura umana... non capii che cosa mi inquietava di quella vista fino a quando non mi avvicinai ulteriormente.

Lo vidi Torreggiare in mezzo alla pianura... Un Gigante

Dei tizi sembravano impegnati a combatterlo e pensai che dovessero essere in difficoltà contro una creatura simile. Istintivamente decisi di dargli una mano ed iniziai a correre per giungere a distanza di tiro: tesi l'arco ed iniziai a scoccare, freccia dopo freccia, colpendo il gigante un paio di volte alla schiena e distraendolo a sufficienza perché un grosso Nord che impugnava una gigantesca spada potesse trafiggerlo e farlo crollare a terra, morto.
I tre guerrieri che avevano affrontato il gigante si voltarono verso di me, salutandomi, ed una di loro mi venne incontro. Era un'atletica donna dai tratti nordici, i capelli rossi e gli occhi grigi come l'acciaio, anche se la prima cosa che notai era la pittura di guerra che aveva sul volto, sembrava che una bestia l'avesse artigliata con della pittura verde.


[Aela la Cacciatrice, Artwork da Elder Scrolls Legends]
-Il mio nome è Aela, ma tutti mi chiamano Aela la cacciatrice e tu chi sei?- mi chiese la donna.
-Sono Ysgran, anch'io un cacciatore anche se generalmente mi occupo di prede più... piccole. E con più zampe- risposi
-Te la cavi bene con l'arco Ysgran, potresti essere un decente Shield-Brother- replicò Aela
-Un che?-
-Ah, sei uno straniero eh? Mai sentito parlare dei Compagni? Siamo un ordine di guerrieri, fratelli e sorelle nell'onore. E risolviamo problemi, per un giusto prezzo-
-Insomma tipo la gilda dei guerrieri di Cyrodil... e tu pensi che io possa unirmi a voi?-
-Beh, non sta a me decidere- replicò Aela -Ma secondo me hai la stoffa! Se deciderai di unirti a noi basta che tu venga a Jorrvaskr. Chiedi di Kodlak Whitemane: il vecchio ha un buon fiuto per la gente, può guardarti negli occhi e capire se sei degno di unirti a noi. Se deciderai di andare da lui... Buona Fortuna-

-Grazie. Ora devo cercare di parlare con lo Jarl ma magari più tardi potrei venire a Jorrvaskr. E' qua a Whiterun, vero?-
-Ha, Ha, Ha- replicò il gigante con lo spadone -Certo, è la leggendaria sala dei Compagni. L'intera città è stata costruita attorno ad essa! Io sono Farkas- disse porgendomi la mano.
-Come mai devi parlare con lo Jarl?- mi chiese una giovane Imperiale, il terzo membro del gruppo di Compagni.
-Non avete saputo di Helgen?- chiesi un po' stupito. Possibile che nessuno fosse ancora arrivato a Whiterun?
-Le guardie avevano accennato a qualcosa, ma eravamo troppo concentrati a pensare al gigante- mi rivelò Aela
La ragazza Imperiale prese di nuovo la parola chiedendomi che fosse successo.
-Un Drago. Ha attaccato e raso al suolo Helgen. E no, non è uno scherzo o una storia: l'ho visto con i miei occhi- lasciai che elaborassero la notizia prima di proseguire.
-La gente di Riverwood mi ha pregato di intercedere presso lo Jarl per inviare delle guardie-
-Un Drago! Incredibile. Quasi quasi spererei che ne arrivasse uno qui a Whiterun, sarebbe una battaglia leggendaria. Ah, io sono Ria comunque- mi rispose l'imperiale che finalmente si presentò.
-Lo Jarl manderà certamente qualche guardia a Riverwood- replicò Farkas -Whiterun è la casa dei Compagni, ci penseremo noi a difenderla da qualche drago se oserà attaccarci!-
-Sarebbe un'incredibile preda, forse la più grande che io abbia mai cacciato- replicò Aela molto interessata all'argomento -Anche se ci sarebbe questo mammoth gigante di Hammerfell di cui ha sentito parlare Skjor...-
Lasciai proseguire da soli i Compagni avendo notato delle tende fuori dalle mura della città.
Che ci volete fare, sono un uomo semplice, vedo qualcosa che mi incuriosisce e devo scoprire di che si tratta.


Era una carovana di mercanti Khajiit, gli uomini-gatto di Elsweyr e decisi di fermarmi qualche minuto a parlare con il suo leader, Ri'saad.
Mi disse che aveva guidato a Skyrim diverse carovane di mercanti sperando di fare dei buoni affari a causa della guerra civile, ed in questo non si era sbagliato, ma purtroppo i pregiudizi dei Nord erano troppo forti e gli Jarl si rifiutano di farli entrare nelle loro città a causa della brutta fama di alcuni di loro che commerciavano in Skooma, un potente narcotico illegale (in effetti i Khajiit sono famosi per la produzione dello Zucchero Lunare, uno degli ingredienti della Skooma).
Parlando gli chiesi, per caso ovviamente, se la loro carovana fosse interessata a della merce che scottava ma il Khajiit mi rispose che non poteva rischiare di peggiorare ulteriormente la sua reputazione con i Nord.


-Però ho sentito parlare della Gilda dei Ladri, che dovrebbe trovarsi nella città di Riften- mi confidò Ri'Saad -Con un po' di fortuna ed abilità non ti dovrebbe essere difficile rintracciarli...- lo ringraziai con un sorriso d'intesa e divisi con lui parte del cibo che mi ero portato dietro da Riverwood oltre a lasciargli una piccola mancia.
Dato che ogni Feudo era una regione a se stante sarei potuto andare tranquillamente a Riften, rimpinzarmi le tasche di Septim dalla dubbia provenienza grazie alla gilda dei Ladri e poi venire a Whiterun a godermi il frutto del mio meritato lavoro.

Prima di mettere in piedi quel "geniale" piano però dovevo prima riuscire a stabilirmi a Whiterun: mi serviva un posto dove dormire, del cibo e magari un lavoro per guadagnarmi qualche soldo onestamente: avrei potuto provare coi Compagni, se assomigliava un po' alla Gilda dei Guerrieri dell'impero una volta entrato mi avrebbero dato un letto ed un pasto caldo e potevo spacciare le mie ricchezze per un salario da mercenario.
Non ero un ingrato però: prima di tutto avrei ripagato il mio debito con Ralof e Gerdur, avvisando lo Jarl del pericolo che correva Riverwood. Dopo una breve salita sulla collina che ospitava la città venni fermato da una guardia che sorvegliava il portone, l'unica via di accesso a Whiterun.
-Altolà!- mi apostrofò -La città è chiusa a causa del ritorno dei Draghi! Si può entrare solo per affari ufficiali!-
Quindi qualcuno era riuscito ad avvisare Whiterun, o forse avevano avvistato il Drago volare il giorno prima.
-Vengo proprio per questo- replicai -Riverwood chiede l'aiuto dello Jarl-
-Anche Riverwood è in pericolo, eh? Va bene, entra pure, ma sappi che ti terrò d'occhio- rispose il soldato.


cancello di Whiterun
E fu così che entrai a Whiterun, dove mi aspettavano un appuntamento a Dragonsreach ed uno a Jorrvaskr

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